“Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita” – Albert Einstein.
Da questa frase di Einstein si sviluppa l’ultimo libro di Coupland, che come un moderno decamerone ci racconta della generazione A (o nativi digitali, o Net Generation, o come preferite) e del mondo che si trovano ad affrontare dopo la scomparsa delle api dalla terra.
È il 2020. Le api si sono estinte. Cinque persone, a cinque diverse latitudini, vengono misteriosamente punte. È così che un coltivatore di mais dell’Iowa, un parigino fanatico di World of Warcraft, una ragazza neozelandese dedita a bizzarre sfide virtuali, una canadese affetta dalla sindrome di Tourette e un centralinista dello Sri Lanka la cui famiglia è stata spazzata via da uno tsunami vengono catturati, sottoposti a test e interrogati da un’organizzazione clandestina di sedicenti scienziati. L’improbabile gruppo viene dirottato su una remota isola al largo dell’Alaska e qui segregato e obbligato a raccontare storie, in una sorta di moderna maratona decameroniana. Quest’esperienza creerà tra i cinque un legame più profondo di quanto avrebbero mai immaginato.