Moon, a diciannove anni, prende la sua cagnolina Cometa e va a vivere per strada. È Un nuovo mondo, quello che scopre, pieno di incontri piacevoli, di pericoli notturni, di personaggi straordinari e un po’ lunatici, che abitano sotto le stelle: come Suzie e Michou, che possiedono un Carrello, o Boule dal cranio rasato, o ancora i punk migratori con le loro creste colorate. E come Fidji l’avventuriero, il Grande Amore. Quando lui se ne va, Moon non riesce a essere troppo triste perché può contare sull’amicizia dei vicini di cartone, e per sopravvivere decide di vendere ai passanti la cosa più preziosa che ha: il suo sorriso.
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Intervista con ANITA BOOK
Chi è Anita Book?
Anita Book è una ragazza di ventidue anni che ama la vita, il mondo, la sua famiglia, se stessa, gli altri, Dio e l’amore. Vive in Puglia, ha preso la patente ma odia guidare, non resiste alla cioccolata e alla dolcezza in generale, si inietta dosi abbondanti di musica nelle vene e, cosa più importante, di professione fa la Sognatrice. Uno spasso di mestiere!
Cosa si nasconde dietro questo nome?
Una marea di libri! Troppi e non ancora abbastanza. No, a parte gli scherzi, non si nasconde nessuno. Sono io, sempre e ovunque. Semplice, spontanea, solare, desiderosa di stringere mani amiche e di restaurare un po’ di bellezza nel mondo e nei cuori. Solo che dovete aiutarmi anche voi!
Che rapporto hai con i libri, con la magia della lettura e con la passione della scrittura?
Sono un caso grave, lo ammetto. Dipendenza al cento per cento. Assuefazione di quelle devastanti, comprese allucinazioni e doppia personalità. Oddio, suona inquietante. Mi sto facendo paura da sola. Però è la verità, non la si può descrivere altrimenti. E manca ancora di precisione, sfiora appena la realtà, ne crea un’immagine velata. I libri sono i miei amanti. Leggerli è estasi, conforto, abbraccio, carezze, sentimento. Non metaforico, molto più vivo e corporeo di quello che si può ricevere nel quotidiano. Sono innamorata pazza delle loro pagine eleganti, delle loro parole a inchiostro nero, rotonde o spigolose, delle copertine che proteggono, che vestono. Mai si consumano eppure i miei occhi divorano la carta, vogliono mangiarne il cuore. I libri sono le mie risposte, i pezzi di me, come gli Horcrux di Voldemort. Se li distruggi, in qualche parte muoio anch’io. Con la scrittura è addirittura peggio. Sì, bé, scrivo perché se non lo facessi mi mancherebbe ossigeno. Scrivo per urgenza, necessità di svuotarmi, di raccontare le cose che vedo e che sento. Scrivo perché le parole giocano a nascondino nella mia testa e io sono sempre quella che conta. Devo trovarle tutte, prima che segnino. Devo riassemblarle, decodificarle, pettinarle come si fa con le bambole. Scrivo perché sogno, mille realtà bellissime alla volta, mille scenari e palcoscenici, e desidero aprire al pubblico le mie commedie e le mie tragedie. Scrivo perché sono malata di scrittura e non cerco una cura.
Come lettrice ti conoscono in molti,sei una vera web-celebrity, ma non tutti sanno che sei anche scrittrice. Da poco è uscito il tuo primo romanzo: E’ tutta colpa del prof.
Ti va di parlarcene? Da quali suggestioni, idee, esperienze, ha preso vita?
“Tutta Colpa del Prof.” è nato per gioco. Una ragazzina impertinente viene a interrompere la mia quiete domestica e incomincia a perseguitarmi. Non ho avuto scelta, dovevo assecondarla. Sarah, la giovane protagonista, aveva una storia da raccontarmi e io mi sono messa ad ascoltarla. Che dire? Un’esperienza che non augurerei a nessuno. Ahahah. No, stavo scherzando. In realtà, è stato un viaggio vertiginoso e divertente, fresco e gioioso, ironico all’ennesima potenza e… sì, un pochino commovente. Quando concludevo un capitolo, lo rileggevo e mi saliva l’angoscia. Tutte le parolacce, le sfrontatezze e i pensieri maliziosi. Volevo fare a modo mio, ma se ci provavo rimanevo senza stimoli. La mia storia si raffreddava fino a diventare un blocco di ghiaccio. Perciò, ho deciso di fidarmi di Sarah e di non alterare nulla del suo carattere. Non vi sono intenti pedagogici o contenuti profondi. Si respira spensieratezza, gioventù e genuinità. Questa storia deve sapervi regalare sorrisi, solo questo.
Che rapporto hai instaurato con i personaggi a cui hai dato voce, forma e colore?
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia. Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato. Ecco, riassume bene il concetto. Grazie, Catullo, per il piccolo prestito.
Cosa hai provato quando hai avuto fra le mani la tua creatura?
Non si può spiegare. Sono emozioni talmente forti, talmente intime che restano segrete. Inafferrabili. Piangi e ridi, salti e rotoli, ti batte il cuore che quasi ci lasci le penne, ti senti impazzire. Ma non è tanto l’insieme di pagine o il tuo nome. La vera gioia la si prova perché potrai donarti agli altri, attraverso la tua storia. Qualcosa resterà ancora da raccontare…
Quali consigli ti senti di dare ai giovani scrittori esordienti come te?
Se volete fare sul serio, cari ragazzi, allora vi consiglio di salirci su quel treno. Non domandatevi quanto tempo resterete lontani da casa, non chiedetevi quando arriverete a destinazione. Godetevi il viaggio, custodite questo enorme privilegio. Sentitevi liberi di spiccare il volo, tenendo sempre lo sguardo fisso in direzione dei vostri porti sicuri.
Attualmente a cosa stai lavorando? possiamo leggere altro di tuo?
Ho già un paio di romanzi ultimati che ora sono in fase revisione. In corso, invece, ho due “originali” su EFP, il più grande portale di fanfiction italiano. Sai, a volte penso che si dovrebbe essere come la Dea Kali. Tante braccia, tante mani. Per tutte le idee che sforna la nostra immaginazione. Comunque, la prossima storia su cui punterò si intitola “Daun” e tratta di una tematica piuttosto delicata. Non aggiungo altro, però, e incrocio le dita…
GRAZIE ANITA!!!!
La Pittura in Movimento di Linda Brindisi arriva in Abruzzo.
Le grandi Rote dell’artista Linda Brindisi si rimettono in viaggio e questa volta vanno in Abruzzo.
Il progetto PitturaInMovimento andrà in Abruzzo e in due momenti ( marzo e maggio 2011 ) farà dipingere 3 grandi Rote-Circolari, due da 4 mt. di diametro e una da 3 mt. di diametro
Una rota da 4 mt. sarà donata a maggio 2011 al comune di Onna, epicentro del terremoto. Al centro dipinto dall’artista un grosso mattone come buon augurio per una sana ricostruzione in seguito al terremoto che ha colpito l’abruzzo. Questo assalto pittorico va a criticare una situazione ancora molto stagnante a distanza di anni in terra d’Abruzzo Le altre due rote ( una da 4 mt. e una da 3 mt. ) verranno realizzate a marzo 2011 nella scuola dell’infanzia di Villareia ( Pescara ) con tutti i suoi bambini e insegnanti. Si ricorda e si ringrazia in particolare la Dirigente scolastica Anna Maria Piccinni e le insegnati Stefania Debenedictis e Lina Dilabio
Linda nipote del pittore del ‘900 Remo Brindisi e Abruzzese d’adozione (suo padre è Abruzzese) tiene particolarmente all’Abruzzo e a far dipingere gli Abruzzesi anche se solo con qualche goccia sulle sue grandi Rote – Circolari.
Il progetto PitturaInMovimento è stato un po’ ovunque: da Milano a Roma, in Biennale a Venezia 2007 e in Australia a Melbourne 2009.
Nel 2010 a Milano le Rote sono state tutte esposte allo spazio Oberdan
in pieno centro città.
Casper il gatto pendolare
E’ il dicembre 2002, quando Susan Finden, amante dei gatti e già con diversi felini in famiglia, decide di adottarne un altro e si rivolge alla Protezione animali di Plymouth, la cittadina inglese dove vive con il marito Chris.
Il gatto che le viene affidato è uno splendido siberiano, anche se non purissimo. Il suo nome è Casper e ha 12 anni. Non certo di «primo pelo»… ma che gatto! Casper, infatti, ha una passione molto speciale… viaggiare.
Dal 2005, per ben 4 anni, inizialmente all’insaputa della sua padrona, Casper ogni giorno aspetta l’autobus della linea 3 alla fermata vicino casa. Sale e con educazione si mette a sedere nel suo posto preferito al centro del pullman – ma solo se è libero… –, e fa il giro della città, come un vero e proprio passeggero.
In breve, per la simpatia e per la dolcezza che dimostra verso chiumque, diventa il beniamino di passeggeri e conducenti, che dal capolinea lo riportano puntualmente alla fermata dove è salito.
Casper diventa una leggenda, ma non solo in Gran Bretagna, anche oltreoceano. Tutti s’innamorano di lui.
E adesso che questo gatto meraviglioso non è più tra noi, Susan Finden ha voluto raccontare la sua storia – dando voce anche a Casper – così che tutti, ma proprio tutti possano conoscerlo.
PROIBITO di Tabitha Suzuma
L’amore. Sussurri la parola Ti amo. L’amore diventa la tua casa, il cuore del tuo cuore, il sangue del tuo sangue. Guardi, ti rifletti, negli occhi di chi sta accanto e scopri te stessa. L’amore è bianco, l’amore è candore, ma non sempre ti sorprende nello stesso modo. Il cuore si confonde con filo spinato e al tatto non puoi che sanguinare. Cerci di afferare i palpiti con le mani ma non puoi far altro che ferirti. Il bianco diventa uno sfondo nero.
L’amore fa crollare le certezze. L’amore fa sorgere i dubbi e due domande, fra le tante, quando questo sentimento diventa sbagliato? Si può scegliere chi amare?
Vi sto raccontando la storia di un amore proibito. L’amore fra una sorella e suo fratello. Lochan, diciassette anni, e Maya, sedici, sono fratelli, ma nello stesso tempo anime gemelle, due parti dello stesso destino. E quando senti pronuniciare la parola “incesto” è come se precipitasse una condanna su qualcosa che non è sporco, che non è sbagliato…o per lo meno non come intende la natura o il giudizio sociale che defisce rapporti leciti da quelli che non lo sono affatto.
Io, personalmente, per quanto all’inizio conoscessi la trama del libro, mi sono sorpresa trovandomi a fare il tifo per loro.
Un libro scritto in maniera egregia. Delicato e candido. Profondo. Una lettura speciale, che difficilmente si potrà dimencare.
TRAMA UFFICIALE:Lochan e Maya sono fratello e sorella. Lui ha 18 anni, è chiuso e solitario; lei ne ha 16, è sensibile e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe. La loro ragione di vita, la loro preoccupazione più grande, è prendersi cura dei tre fratellini minori, allo sbando da quando il padre li ha lasciati e la madre si è abbandonata all’alcool. Sempre insieme, sempre vicini, sempre più complici. Un legame che rischia di trasformarsi in un dolce sentimento e una fatale attrazione
Red di Kerstin Gier oggi in libreria
In libreria il 17 febbraio 2011, arriva Red di Kerstin Gier, primo volume di una trilogia che ha ammaliato il mondo.
Al pari di Prometeo egli rubò il fuoco per cui il Mondo esiste e tutto respira,
la Natura al suo comando obbedisce e si muove:
Se non è Dio egli stesso, un dio possente l’ispira.
Gwendolyn Sheperd è un’adolescente dei nostri giorni. Ha sedici anni e abita in una grande casa nel cuore di Londra con madre, zia, prozia, nonna, sorella, fratello e cugina. La sua è una famiglia un po’ speciale, perché si tramanda un gene che permette di viaggiare nel tempo. Come se non bastasse, Gwendolyn ha pure la dote personalissima di vedere – e parlare – con gli spiriti dei morti Il primo a rendersi conto della straordinaria caratteristica ereditaria della famiglia era stato il conte di Saint Germain, un antenato vissuto nel XVIII secolo che, dopo approfonditi studi sull’argomento, aveva creato la società dei “Guardiani” votati alla custodia del segreto e del “cronografo”, strumento fondamentale che permette ai viaggiatori di muoversi senza troppi rischi in altre epoche. 12 sono i viaggiatori nel tempo, aveva scoperto il conte, nati in diversi periodi storici e legati ciascuno a una pietra preziosa e a una nota musicale. L’obiettivo era di raccogliere una goccia di sangue di ciascuno di essi nel cronografo, per chiudere il cerchio e svelare così il segreto dei segreti, un mistero di cui solo lui è a conoscenza. Forse la pietra filosofale? Forse l’immortalità? Ma in che modo Gwendolyn è coinvolta, qual è il suo ruolo all’interno dei guardiani? E che cosa ha a che fare con lei l’affascinante ma freddo Gideon? E la cugina Charlotte sembra improvvisamente avercela con lei? In un susseguirsi di colpi di scena e di sorprese, di avventure e di smarrimenti, la nostra eroina scoprirà .molte cose di sé, della sua famiglia e del mistero che avvolge i guardiani del tempo. Ma molte cose restano ancora da scoprire…
Questo uomo nuovo di Marianna Rombaldi
Resisti. Lotti. Senti la vita sgretolarsi come un palazzo di carta. Vedi la morte riflessa negli occhi che ami. Ti manca il respiro. Ti senti dentro ad una scatola senza fori ai lati per far passare la luce e l’aria necessaria. Ci sono i pensieri, alcuni molto delicati. C’è l’indicibile, ciò che le parole non possono esprimere.
Tutto questo, e molto altro, si sente fra le pagine di Questo uomo nuovo di Marianna Rombaldi edito Aletti.
Si raccontano, attraverso un rapporto epistolare con la madre, i mesi successivi alla sentenza e precedenti all’esecuzione capitale: la solitudine, il dramma del castigo, sia dal punto di vista del giovane, costretto a vivere gli ultimi mesi di vita in una cella, sia dal punto di vista della madre, costretta dall’amore per il figlio, a non far trapelare dalle lettere, la sua angoscia e la sua disperazione per la consapevolezza di perderlo presto.
Nel racconto mancano i nomi dei personaggi e dei luoghi: l’intenzione è quella di far concentrare il lettore sulle emozioni e sui sentimenti che i due protagonisti provano in circostanze così estreme.