Tutti gli articoli di Carlotta

Ossidea: una nuova grande saga di Tim Bruno edito Salani

Alla vigilia del suo dodicesimo compleanno, David Dream riceve la lettera che cambierà per sempre la sua giovane vita.

Seguendo le indicazioni contenute nel messaggio, il ragazzo trova la porta nel “tempo che si è fermato” e apre il libro incompiuto. Improvvisamente una creatura fantastica, un elfo, ferito e sofferente, irrompe nella sua camera attraverso un varco di luce. Pronunciandole parole incomprensibili di una lingua sconosciuta, l’elfo passa al giovane il testimone di una missione disperata. Il ragazzo suona il Taharan, il corno di viaggio, e si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto e selvaggio: la Terra di Arcon.

David dovrà raggiungere la Città del Cielo e salvare il regno degli elfi dalla furia vendicativa di Kahòs; ma un segreto terribile accompagna il giovane della razza degli uomini.

Opera narrativa in 4 libri, costituita da un intreccio complesso di mondi, creature e lingue fantastiche: Ossidea è una metafora del viaggio e dell’avventura, del desiderio di un mondo diverso e fantastico che vive in ogni giovane e che i ragazzi difendono, a modo loro, prima dagli adulti e poi da loro stessi, cercando di ritardare il guado che li porterà per sempre lontano dalla parte più autentica e gioiosa della vita.

Nel corso delle sue avventure, il protagonista incontra personaggi molto diversi, ma sempre in lui prevale la curiosità. La capacità di David di superare le barriere della diversità, imparare nuove lingue e stringere amicizia con creature così diverse da lui, esprime un messaggio positivo, insegna ai giovani che la diversità è, prima di tutto, un’opportunità.

Un messaggio ecologista, un fantasy di nuova generazione: Ossidea è un fantasy che ha come protagonista assoluto la Natura.

Chi vorrà potrà trovare, tra le pagine di Ossidea, un messaggio ecologista, la riscoperta di un mondo intatto, immune all’ambizione distruttiva dell’uomo. Almeno fino all’arrivo di Kahòs.

Autore:

Tim Bruno è uno scrittore europeo,nato nella seconda metà del novecento, in una grande città sul mare,crocevia di commerci e di culture. Quando era ancora bambino, i suoi genitori si trasferirono in campagna;il giovane Tim e la sorella crebbero nel verde dei prati e degli alberi,sviluppando una straordinaria passione per gli animali e per il mondo naturale.

La stessa passione portò Tim Bruno a frequentare gli studi universitari in scienze biologiche.Terminata l’Università, si trasferì nuovamente nella città natale, per dedicarsi alla biologia marina e allo studio dei cetacei.

I risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali. Nei libri di Tim Bruno convivono l’originale passione del bambino per la natura e il rigore dello scienziato;i suoi mondi fantastici appaiono così coerenti e tangibili da sembrare reali.

È da questa doppia anima che nasce la Terra di Arcon, il regno degli elfi e dei giganti,dei gurblù e dei kahuri, in un continuo confondersi di fantasia e realtà che stupisce e appassiona i giovani lettori.

Il testo è supportato da inserti illustrati a colori e illustrazioni in bianco e nero, che aiuteranno il lettore a “vedere”  il viaggio di David.

Gli inserti a colori rappresentano un contenuto aggiuntivo al racconto, giocando un ruolo fondamentale nel trasportare il lettore nella Terra di Arcon, un luogo fantastico, ma in fondo non troppo diverso dal mondo pre-industriale.

È questo contrasto, tra il nostro mondo moderno e quello degli Arconidi, che produce lo straniamento del giovane protagonista e del lettore che lo accompagna nelle sue avventure.

L’inserto a colori è il diario di viaggio di David: ll libro con le pagine bianche, che trova nella sacca dell’elfo,si riempie con i disegni e le descrizioni che il ragazzo realizza nel corso del suo viaggio.

Io ti domando di Giusy Quarenghi

Per quanto ne sappiamo, noi umani siamo gli unici esseri sulla Terra a interrogarci sul come e sul perché della vita, delle cose, del mondo. A questo domandare e cercare di capire abbiamo spesso dato forma di storie, che raccontano dell’uomo e anche di Dio. Attorno alle storie narrate nell’Antico Testamento i maestri del giudaismo hanno da sempre discusso e indagato, e dalle loro interpretazioni sono nate parabole e leggende. Ed è attraverso le parabole e le leggende che l’autrice ci accompagna nell’interpretazione di queste storie che tanto hanno ancora da dire, anche oggi, a noi.

Nightshade di Andrea Cremer

DeAgostini Editore porterà in libreria la prossima settimana il primo volume di una nuova saga urban fantasy dedicata ai licantropi: Nightshade dell’autrice americana Andrea Cremer

Tutte le diciassettenni sognano di incontrare il vero amore. Tutte tranne Calla Tor. Nella sua testa c’è un solo costante pensiero: squarciare la gola dei suoi nemici. Calla è la femmina Alfa di una delle più potenti famiglie di Guardiani che vivono in America, creature magiche capaci di trasformarsi in lupi, e responsabili della protezione dei luoghi sacri. Ma Calla, destinata al maschio Alfa del branco vicino, sceglierà una strada diversa, semplicemente salvando un escursionista, un ragazzo della sua stessa età ferito da un orso. Da quel momento niente sarà più come prima, perché Shay – l’irresistibile umano – custodisce un segreto che potrebbe cambiare le sorti del mondo e far vacillare il cuore saldo di Calla.

L’AUTRICE

Andrea Cremer ha trascorso la sua infanzia sognando ad occhi aperti, vagando per i boschi e lungo le rive del Nord Wisconsin. Ora vive in Minnesota. Ha sempre amato la scrittura e non ha mai smesso di scrivere, ma solo recentemente si è totalmente immersa nella scrittura professionale. Quando non scrive, Andrea insegna storia al college di arti liberali a St. Paul. Nel poco tempo libero che riesce a trovare, si arrampica sugli alberi, salva conigli da gatti predatori, e inventa i nomi per i cuccioli di cane con il marito. Ha una spiacevole tendenza a rovesciare le cose – tappeti bianchi state attenti!

Il diario delle fate

Serana e Meteora erano due bellissime fate sorelle, dame della Regina della Luce e vivevano nel Boscoverde. Un giorno, senza volerlo, scoprirono un segreto che doveva rimanere nascosto e da quel momento la loro vita cambiò per sempre. La regina decise infatti di punirle, separandole e mandandole in esilio sulla Terra: Serana a New York e Meteora a Milwaukee. Come angeli caduti, le due sorelle sono ormai sole, private dei loro poteri magici e soprattutto della loro bellezza e giovinezza. Si trascinano stanche nelle città in cui vivono, affrante per la nostalgia l’una dell’altra e per il ricordo struggente del luogo paradisiaco da cui provengono. Cercano con tutte le forze un modo per comunicare tra loro, senza riuscirvi. Ma la loro presenza sulla Terra è davvero soltanto una punizione? Qual è il vero motivo per cui la Regina della Luce le ha mandate tra gli uomini? Una fiaba piena di poesia in cui convivono l’umano e il soprannaturale, i rumori della metropoli e la magia di un mondo incantato.

LE AUTRICI

Jane Yolen è nata nel 1939 a New York e attualmente vive in Massachusetts ma passa circa quattro mesi l’anno in Scozia dove possiede un’altra casa. Autrice di ben 170 libri, ha vinto numerosi premi e i suoi romanzi e racconti sono stati tradotti in tutto il mondo. Per la sua vena fiabesca e la grande versatilità è stata definita la “Hans Christian Andersen d’America”.

Midori Snyder ha scritto otto libri per ragazzi e adulti, tradotti in diverse lingue. Con il romanzo The Innamorati ha vinto il Mythopoeic Award. I suoi racconti sono apparsi in numerose raccolte e riviste.

THE GAP di MICHELE JAFFE

Quando Jane si trasferisce nel New Jersey, la nuova scuola le sembra una meraviglia: fa subito amicizia con le due ragazze più in vista dell’istituto, Kate e Langley, entrambe ricchissime e bellissime. Il trio diventa inseparabile e il loro tempo trascorre senza preoccupazioni tra la scelta di un abito e i commenti sui ragazzi. Una notte, però, Jane viene scaraventata da un’auto in corsa e finisce priva di sensi in un cespuglio di rose. Quando si risveglia in ospedale, non ricorda nulla di quanto è accaduto e il suo corpo è completamente paralizzato; inoltre riceve strani regali da un ammiratore che rimane nell’ombra e una serie di telefonate minacciose. Tutte le persone che le stanno attorno sono convinte che Jane abbia delle allucinazioni causate dai medicinali, ma un po’ alla volta lei riesce a mettere insieme i pezzi e a ricostruire la sera dell’incidente. Quello che scoprirà sarà lontano da ogni possibile verità e la trascinerà in un incubo che sembra non avere fine.

AUTRICE

Michele Jaffe è nata a Los Angeles ed è autrice della serie young adults Bad Kitty e di thriller e romanzi per adulti. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Letterature comparate ad Harvard, ha abbandonato il mondo accademico e ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Attualmente vive a New York.

Il giardino del drago

Antica Cina, Dinastia Han. Il drago imperiale Danzi è partito alla volta dell’Isola dell’Immortalità e Ping – la giovane custode del drago – è rimasta da sola a prendersi cura di Kai, il figlio di Danzi, nato dalla misteriosa pietra purpurea che nella prima parte dell’avventura aveva difeso ad ogni costo. Per allevare ma, soprattutto, per mantenere segreta l’esistenza di Kai, Ping si è rifugiata sul monte sacro Tai Shan, dove crede di essere al sicuro, ma il pericolo è più vicino di quanto creda… Quando il negromante la trova, è costretta a fuggire di nuovo. Aiutata dai suoi innati poteri e dall’amico Hua, il ratto domestico, Ping riuscirà a scappare ma verrà catturata dalle guardie imperiali. Liu Che, l’imperatore, vuole infatti rientrare in possesso del drago e punire la rocambolesca fuga di Ping che, in cuor suo, spera invece di recuperare l’antico rapporto di amicizia che la legava al sovrano e farsi aiutare. Ma di chi si potrà fidare veramente? L’intuito della custode del drago verrà messo a dura prova e non sarà semplice distinguere tra chi vuole il bene di Kai e chi è unicamente interessato a sfruttare i suoi poteri. Ma per fortuna nuovi amici e vecchie conoscenze l’aiuteranno a superare le difficoltà e a salvare il piccolo drago da un orribile destino.

L’AUTRICE

Carole Wilkinson (Inghilterra, 1950) si è trasferita con la sua famiglia in Australia a dodici anni. Dopo aver lavorato come assistente di laboratorio, a quarant’anni ha deciso di diventare scrittrice di libri per ragazzi. Con la trilogia che ha per protagonista Ping, la Custode del Drago, diventata un bestseller, ha vinto numerosi premi: l’Aurealis Award (Miglior libro per ragazzi 2003), il Children’s Book Council of Australia Award (Libro dell’anno sezione ragazzi) e il Queensland Premier’s Literary Award (Miglior libro per bambini), entrambi nel 2004, il KoALA Award (Kids own Australian Literary Awards) per la categoria older readers e il premio Kalbacher Klapperschlange nel 2006. La Custode del Drago (Dalai editore, 2010) ha fatto parte della short-list del CooL Award (Canberra’s own outstanding List) nel 2006 e del nSW Premier’s Literary Awards nel 2004. Sempre nel 2004 ha ricevuto una menzione speciale nella International youth Library’s White ravens List.

Another Earth. Un film da non perdere

Al Festival del cinema di Locarno è stato presente un film davvero interessante che uscirà in Italia a fine novembre “Another Earth“, pellicola fantascientifica scritta, diretta e montata da Mike Cahill, con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Flint Beverage, Robin Taylor.

Questa la sinossi: “Mentre viene scoperto dagli astronomi un pianeta identico alla Terra un vero e proprio duplicato del nostro Mondo, Rhoda, un’ambiziosa studentessa del MIT e John, un famoso pianista, hanno un tragico incidente stradale…

Il regista ha spiegato come ha lasciato aperto il finale di un film girato con tante idee e un budget minimo: “Mi piace che il pubblico completi il significato del film. E’ come se io come regista, con il mio film ponessi le basi per una sorta di ponte: lo spettatore finisce il lavoro, dall’altra parte, cementando gli ultimi mattoni. Forse è merito anche del budget a disposizione, che ci ha permesso allo stesso tempo di lasciare spazio all’immaginazione del pubblico e di dover sfruttare al massimo la nostra creatività. Come ad esempio per la scena dell’incidente. Non avevamo molti mezzi, ma volevamo che si vedesse e abbiamo dovuto escogitare qualcosa di diverso, o quantomeno inusuale, per mostrare l’impatto. E’ un film low budget. Ma avevamo il necessario per realizzare il nostro progetto. Abbiamo fatto esattamente il film che desideravamo, siamo stati molti liberi e fortunati“.