Scrivere è un lusso. E’ un dono.
Scrivere non è un passatempo. E’ un lavoro. Un meraviglioso lavoro che sfianca, che fa gioire, piangere, riflettere, pensare. E’ un mestiere di lusso e pochi, pochissimi, riescono a dedicarsi pienamente senza staccare lo sguardo dal foglio e fare altro. Vivere di scrittura è difficile ma chi ci riesce tocca il cielo e ringrazia.
E’ un vero peccato sprecare questo dono. Ed è ancor peggio credere di averlo. Tutto è già stato scritto e quel tutto può rigenerarsi in altre nuove pagine…in altri libri.
L’uomo vortica e con lui le parole. L’egocentrismo di chi scrive è un soliloquio reso pubblico. Ed è stupendo quando accade che qualcuno decide di tuffarsi nel vortice per capirne il senso. Miriadi di scintille vorrebbero diventare stelle comete ma la scrittura seleziona, taglia teste, sbarra gli ingressi. Ed è giusto sia così.
La felicità dello scrittore è una chimera perché il dono chiede sacrificio e umiltà. La felicità è la corsa che permette all’idea di prendere corpo. la felicità è un attimo che fugge, che si nasconde per essere ritrovata. Così la vita scorre assieme ai pensieri che creano embrioni di libri possibili.
Detto questo…sono fiera di dedicare la mia esistenza alla scrittura. Non so se ho il dono ma spero di scoprirlo ogni giorno…per ogni libro che partorisco….per ogni lettore che mi cerca.