Verso le 19:00 l’abitazione è silenziosa, i miei sono usciti. Non ci sono nuvole e non tira un alito di vento. La luna, alta nel cielo, emana una luce argentata che illumina una fetta di Meganvill.
Finalmente sento una scampanellata. Sento il cuore in tumulto. Deve essere Tania. Auspicandomi che tutto vada bene, apro la porta.
Dopo una scia di cocco, appetitosa, con passo felino, entra una figura femminile. Indossa fuseaux rosa e una maglietta attillata della stessa tinta. Sorridente, mi schiocca un bacio sulla guancia. Io, piuttosto imbarazzato, non perdo tempo e la trascino in camera, rivelando che voglio mostrarle qualcosa di unico. Una sorpresa!
“Un momento” dice Tania in tono ammiccante, si arresta al centro del corridoio. “Fammi indovinare… tu sei il tipo simpatico, piccoletto, intelligente, molto popolare a scuola, che è pieno di amici e che crede di incantare le ragazze con gesti gentili, giusto? A me piacciono questo genere di ragazzi” confessa tradita da un sorriso misterioso.
Resto impietrito, non posso dirle la verità. Tutti i miei amici mi hanno abbandonato per colpa di un bullo che minaccia di pestarmi, e ho avuto solo una fidanzata, ma avevo sei anni. Non credo affatto di essere fico come pensa lei. Quindi scelgo di mentire spudoratamente. Non posso deluderla…
“Hai indovinato! Sono il più popolare della scuola! Tutti conoscono Matteo Fugiotti da queste parti” mi pavoneggio. “È come se fossi una rock star”.
Tania esita un attimo, a sorpresa mi prende per mano e dice: “Ne ero convinta! Sono a Meganvill soltanto da un mese, ma con un amico come te… mi ambienterò rapidamente”.
Speriamo, mi dico, pervaso da una montagna di incertezze.
In seguito entriamo nella mia stanza. Le impongo di chiudere gli occhi, spengo la luce e accendo il proiettore modificato, che subito emana un fascio luminoso sull’intero soffitto. Stelle, centinaia di grandi stelle che possono toccarsi quasi con mano. Un gioco di luci sfavillanti, creato da me. Al centro del tetto campeggia anche una scritta in rosso brillante: Vuoi diventare la mia ragazza?
Tania schiude le palpebre e rimane estasiata. Volteggia leggiadra su se stessa con le braccia aperte.
“Spero che questo ti faccia sentire più vicina a tuo padre” le sussurro, timidamente.
“Sì, grazie” bisbiglia, visibilmente emozionata. Alza la testa verso la scritta e senza esitare aggiunge: “Sì!”
Vedo Tania avvicinarsi, lentamente. Tremo. Il cuore a mille all’ora. Deglutisco. Non so baciare, mi ripeto agitato. Quando lei mi accarezza una spalla con delicatezza, sento lunghi brividi alla schiena, poi le sue dolci labbra incontrano le mie. Adesso, tra le stelle, mi sento tutt’uno con l’universo.