Gianmarco Parodi, giovane emergente nel panorama fantasy Italiano. Debutta con il romanzo Tria-ora edito da Demian Edizioni.
Ti va di aggiungere qualcosa di non ufficiale per presentarti ai nostri amici lettori?
Certo! Ciao intanto a te Carlotta e a tutti gli amici di questo splendido spazio. Grazie per l’occasione di poter parlare con voi!
Tria-Ora da quali suggestioni, idee, incontri, prende vita.
Tria Ora è un romanzo nato dal caso di una giornata d’inverno. Quelle che ti costringono in casa a guardare fuori pensando all’estate e la noia ti porta magari a scrivere, magari ad ascoltare musica o guardare un film. Il primo caso per me è stato il vincente. Ho unito per gioco l’atmosfera che derivava da quella giornata con la bellezza e l’amore viscerale che ho da sempre per un luogo che è magico di per sè. Il paese di Triora. Borgo medioevale poggiato a 800 metri d’altezza su due valli nell’entroterra di Imperia, vicino a dove vivo, e famoso per un grande processo d’inquisizione (probabilmente il primo d’europa) avvenuto alla fine del ’500.
C’è un momento particolare in cui hai deciso che questa storia doveva prendere forma su carta e inchiostro?
Intendi il momento che ho deciso di scriverla o di pubblicarla? Nel primo caso, ho deciso che non doveva morire solo per il fatto che non sono più riuscito a smettere di voler sapere come finiva. Non mi è mai capitato scrivendo, davvero. Così è stato necessario ultimarne la stesura (all’inizio un po’ deluso, ma poi ho perfezionato qualcosina e direi che mi è piaciuto) ovviamente non è un best seller!
Nel secondo caso, ho deciso di pubblicarlo quando ho visto questa storia in mano ad amici veri che l’hanno apprezzata, anche essendo critici. Così ho detto non è giusto tenerla qui occultata per nulla. Ho preso coraggio e ho cominciato l’ardua ricerca…
Fortunamente per tutti i lettori, e ti auguriamo che siano tantissimi, il romanzo ha trovato Editore. Ci racconteresti il tuo percorso editoriale?
Sono partito non precludendomi nessuna strada ma senza avere aspettative enormi. Bisogna sognare nelle giusta misura. Quindi ho cominciato a spedire alle case editrici più grandi, collezionando silenzi e NO secchi. poi sono sceso alle medie, con le loro proposte a pagamento alle quali NON E’ GIUSTO accettare, per nessuna ragione. Infine ho esplorato ilmondo della piccola editoria trovando l’attuale editore che senza contributo ha deciso di pubblicarmi. E’ un bel rapporto amichevole e collaborativo, ma purtroppo con i limiti della piccola casa editrice, dove l’autore deve rimboccarsi le maniche!!
Cosa provi ad avere fra le mani il tuo primo romanzo e immaginarlo fra le mani dei lettori?
Ho espresso un pensiero qualche giorno prima dell’uscita ufficiale in libreria. Quando ho tenuto in mano la mia prima copia. Quel messaggio l’ho condiviso con l’intero gruppo facebook e gli amici, ed era questo: “Ho in mano la prima copia del mio libro, è una sensazione strana. Sento che non è più la mia storia, quella che fino a poco tempo fa tenevo in un plico sulla scrivania. Ora è un’altra storia. Ora è fuggita, ora non appartiene più a me…ma a tutti quanti voi. E questo mi rende orgoglioso e felice. Fa buon viaggio…”
Parliamo della trama di Tria-Ora, chi sono i personaggi, cosa si troverrano ad affrontare e vivere?
I protagonisti sono due. Sono ragazzi un po’ strani, fuori dai soliti schemi, amanti del mistero e della voglia di avventura. Facilmente additabili dai pregiudizi altrui. Uno un po’ più trascinatore e l’altro più introverso. Uniti da un’amicizia fortissima, ed è questo che mi piace.
Il più eccentrico è convinto che sotto il paese di Triora (cosa probabilmente supposta o pazzamente immaginata) ci sia una rete di cunicoli che univa, al tempo d’inquisizione o ancor prima, le fortezze con altri luoghi più o meno di culto. Questa è l’idea iniziale che li spinge in un triste sabato sera fino ale nebbie del paesino di montagna…alla ricerca di un qualcosa che probabilmente era solo nelle loro menti fervide di immaginazione… ma poi…
Come definiresti, tu stesso, Tria-ora?
Tria Ora è un viaggio. Un viaggio in un mondo sotterraneo, con i suoi esiti e con tutte le sue complicazioni, esoteriche o meno. Se lo penso in modo simbolico penso che Tria Ora sia un inconsapevole viaggio dentro me stesso, le mie oscurità, i miei mostri, le mie entità in lotta tra il bene e il male. Me ne sono accorto quando l’ho riletto la prima volta, appena finito. E’ intriso di simbologie che sono riuscito a percepire dopo, e non scritte volontariamente. Questa discesa in un mondo sotterraneo credo sia la metafora, almeno perlando per me, di un’introspezione profonda. E talvolta molto pericolosa…
Concludiamo facendo i complimenti a questo promettente autore.