Alessandro Sponzilli per quelli che ancora non ti conoscono come ti autopresenti?
Mi chiamo Alessandro Sponzilli, sono un appassionato di Storia e di Filosofia Orientale. Vivo a Torino con una moglie e quattro figli, ( due gemelli) scrivo per passione da molto tempo. Tendenzialmente scrivo ciò che mi farebbe piacere leggere. Amo i classici dell’avventura da Salgari a Dumas, autori con cui sono cresciuto, ma non disdegno i più moderni da Cornwell( Bernard ovviamente) a Manfredi. Generalmente non leggo gialli o polizieschi, eccezion fatta per il grande Dean Koontz. I polizieschi me li guardo al cinema e in tv. Nel mio futuro vedo tanti da romanzi da scrivere e tante storie da raccontare.
Prendendo in prestito una citazione famosa?
“Ho il culto delle gioie semplici. Esse sono l’ultimo rifugio di uno spirito complesso” Oscar Wilde
E’ uscito per la Piemme il tuo nuovo romanzo IL SIGNORE DEL SOLE NASCENTE .
Da quali suggestioni, idee, influenze ha preso forma questo romanzo?
Il signore del Sole Nascente è nato in realtà ben tredici anni fa. Mia moglie stava avendo una gravidanza difficile dei nostri Lorenzo e Carlotta ed era ricoverata in ospedale per iperemesi. Solo in casa, dopo aver finito un romanzo medievale, lessi per caso una leggenda mesopotamica che raccontava di un certo Sargon divenuto re con le proprie forze, trovato da infante che galleggiava in un cesto di vimini sull’Eufrate e mi dissi…perché no? Sono sempre alla ricerca di storie mai raccontate e questa era una di quelle. Testimoniai la difficile situazione di mia moglie Serenella trasportando la sua sofferenza in una donna del mio libro, così esorcizzai il momentaccio e tutto andò per il meglio.
La trama è molto intringante e particolare. Qual è stato il momento preciso in cui ti sei detto ” questa storia devo assolutamente scriverla”?
Il momento in cui ho deciso di scrivere la trama del libro è quando ho capito che nessuno prima si era interessato o perlomeno aveva sentito l’impulso di scrivere un romanzo sui sumeri. Una civiltà così antica e misteriosa e comunque assai attuale. Ho scoperto, studiando, che i sumeri usavano un tipo di economia molto simile alla nostra e che la loro visone della vita era molto legata alla natura con cui avevano un rapporto straordinario. Se in altre civiltà antiche si denotava un certo disprezzo per la vita vegetale e animale, considerata un diritto divino, i sumeri invece si distinguevano amandola visceralmente.
Di Akki, il protagonista, cosa possiamo dire?
Akki è semplicemente fantastico. Una sera stavo pensando a quale carattere avrebbe dovuto avere e non mi riusciva di disegnarlo come avrei voluto veramente, quando mio figlio Alex, il maggiore che allora aveva dieci anni, venne da me con un fumetto Disney e mi disse. “ Ho appena finito il mio primo fumetto. Lo sai quale personaggio mi è piaciuto di più?”” Io risposi: “Paperino”, ovviamente. E allora capii che Akki doveva essere un Paperino scaraventato nel passato. Un po’ egoista, un po’ meschino, molto codardo ma in fondo buono e anche un eroe.
Precedentemente a questo romanzo hai pubblicato tre romanzi storici per la casa editrice Ananke. Che rapporto hai con il passato storico?
La Storia è un pretesto per scrivere romanzi d’avventura. Nella mia famiglia sono stato il primo a leggere così tanto, credo di averlo preso da mia nonna materna. Aveva la terza elementare ma leggeva i libri di Liala alla luce di una candela sotto i bombardamenti. Io sono cresciuto con I tre Moschettieri e il Conte di Montecristo. Che altro avrei potuto scrivere?
Hai riscontrato delle differenze o delle difficoltà nella stesura di questo romanzo rispetto agli altri?
Come ho detto Il Signore del Sole Nascente è nato molti anni fa e nel frattempo ho pubblicato altri romanzi. Sono tutti molto diversi fra loro per collocazione temporale ma simili in quanto generalmente i miei eroi sono molto uguali a noi , fragili e deboli anche se combattenti.
Che cosa rappresenta per te la scrittura?
La scrittura è un distanziamento dalla realtà in termini positivi, non una fuga dai problemi ma una gita fuori porta. Scrivere e creare storie è come avere la macchina sempre carica e pronta per fare un viaggio fuori città.
E la Fantasia?
La fantasia? Una trance medianica in cui materializziamo una visione immaginaria. E da qui si evince che, in fondo, ho sempre creduto che a me come scrittore manchi un venerdì
Grazie mille per la gentile disponibilità.