La banda degli scherzi di Anna Parola

Una visita agli archivi comunali per ricostruire l’albero genealogico. Dovrebbe essere soltanto un compito di scuola, ma per Pietro Orioli, tredici anni, che trova nello scantinato della palestra l’antico diario di un suo antenato, è l’inizio di un ingarbugliato mistero. Un mistero che lo porta a interrogarsi sul significato di strani spartiti musicali, ma anche a scoprire la storia della sua famiglia e della Compagnia della Celia, che si riuniva in paese alla fine del Settecento per organizzare scherzi. A Pietro l’idea degli scherzi piace, anche perché a scuola e sul campo da basket ci sono diverse persone che ne meriterebbero uno. E così ridà vita all’antica confraternita insieme ad alcuni amici. Soprattutto Lisa, una ragazza speciale, di cui forse è un Po’ innamorato, e che lo aiuterà a svelare i segreti che si nascondono tra le pagine ingiallite di quel vecchio diario.

NOTE BIOGRAFICHE

Anna Parola è nata a Torino, da un papà Parola e da una mamma Libré. Quale poteva essere il sogno della sua vita? Occuparsi di libri. Da libraia della Libreria dei ragazzi di Torino, consiglia letture a bambini e ragazzi, a genitori e insegnanti, a bibliotecari e nonni dal 1984.

Un pensiero su “La banda degli scherzi di Anna Parola

  1. Pietro alla fine di una partita di pallacanestro non giocata, trova un antico diario. Ma è un diario particolare, sembra che vi sia una partitura di musica, ma non si riesce a decifrarla. Tutto ciò che riesce a leggere è che un tempo c’era una banda di celie, di scherzi.
    Pietro è un ragazzino delle medie che è stanco dei soprusi di chi fa il bullo, così, con i suoi amici di squadra e di classe, costituisce di nuovo la banda degli scherzi.
    Ma più che di scherzi, qui si tratta delle vicende di amicizia e anche d’amore (perché no?) di Pietro, di una storia che ormai è passata eppure continua a tornare, di litigi familiari e molto altro.
    Abbastanza accattivante e coinvolgente (specialmente nelle descrizioni di Pietro e Lisa quando iniziano a stare “quasi” insieme, il suo turbamento fisico e mentale ecc), anche se la parte dello strumento capace di suonare una musica assoluta, in grado di far fare tutto ciò che si vuole alle persone, non è spiegata poi perfettament

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