LA CASA DEI MISTERI di Isabel Sacchetti. Primo livello Bambini. Corso di scrittura online

La Casa dei Misteri di Isabel Sacchetti

Corso di scrittura bambini – Primo Livello

 

Siamo a Londra nel 1871.
A ovest, nascosta alla città dagli alberi di Regent’s Park, c’era una casa che tutti chiamavano “Casa dei misteri”.
Era una villetta con tante stanze: due camere da letto con letti a baldacchino, due comodini di legno e vecchie lampade a gas, un ampio salotto con un camino sporco di cenere e c’era anche un grosso divano con la copertura blu bucata, due sedie di pelle ormai graffiata, una grossa soffitta polverosa con nascoste strane mappe e lenzuoli strappati, una scala portava giù in una grande cucina, con un ghiacciaio una dispensa con dentro solo farfalle e insetti morti e una scatola di pane ammuffito. Un’altra immensa scala  portava ad altre stanze sempre chiuse a chiave con delle porte di legno  diroccate. Fuori c’era un grosso cortile d’erba con pochi alberi morti e fiori secchi anche in piena estate.
La chiamavano casa dei misteri perché, ogni notte, a mezzanotte in punto dalla casa provenivano ululati e rumori sinistri, che spaventavano la città.
Era abitata da un vecchio fantasma che stava in soffitta tutto il giorno e faceva altri rumori che la gente non gradiva affatto.
Un giorno iniziò a girar voce che qualcuno sarebbe andato ad abitare in quella casa, e infatti qualcuno arrivò. Era una famiglia, composta dal signor Bartolomeo Wordigan, da madam Maria Mistrò e da un bambino curioso di nome Fabian Wordigan. Il signor Wordigan era una persona un po’ cicciotta con pochi capelli ed era molto spiritoso, la signora Mistrò era una signora magra coi capelli corti biondi e ricci, pensava sempre in modo positivo, come si vedrà nel corso della storia e il signorino Fabian era  un bambino alto con capelli castani e con una personalità veramente vivace. Tutti li guardavano male, perché nessuno era mai andato ad abitare in quella casa.
Appena entrarono una nuvola di polvere gli coprì gli occhi e quando riuscirono a riaprirli davanti a loro si presentò uno spettacolo tremendo: tavoli e sedie ribaltate, vasi di fiori rovesciati, acqua dappertutto, perfino topi che zampettavano e si infilavano nei buchi della parete.
Ma madame Mistrò non si scoraggiò e disse in tono solenne: -Noi la rimetteremo a posto e scacceremo via tutti quei brutti topastri!-. Bartolomeo Wordigan e Fabian non erano tanto convinti ma annuirono lentamente con il capo.
La casa era un vero disastro e per riordinarla correttamente ci sarebbe voluta almeno una settimana e madame Mistrò ne era consapevole.
Quel curiosone di Fabian andò subito ai piani superiori  a sbirciare le stanze chiuse a chiave e quando provò ad aprirle e  le trovò chiuse ci rimase molto male. Allora sbirciò nel buco della serratura e vide una cosa che lo colpì molto: da una parte lo spaventava e dall’altra lo incuriosiva sempre più.
Dentro la stanza c’era nientemeno che…….una grossa sfera rossa che lampeggiava ad intermittenza, poggiata su un tavolo di legno d’ebano. Appena la mise a fuoco subito distolse lo sguardo dalla sfera, o meglio dire cercò di distogliere lo sguardo dalla sfera. Era come se quella sfera lo tenesse imprigionato lì, per punirlo di aver  ingordamente  spiato dalla serratura.
Intanto ai piani bassi, madame Mistrò  e suo marito stavano cominciando a rimettere in ordine la casa partendo dal salotto. Erano le 20,00 quando avevano appena finito di spazzare la polvere e tirare su l’acqua e i vasi rovesciati e gli venne fame. Decisero di mangiare del pane con spalmato del pomodoro e dissero:- Fabian vieni a mangiare!- Fabian sentì ma non riusciva a parlare perché quella sfera lo teneva imprigionato lì a guardarla. Quando Maria andò a cercare Fabian e lo vide imprigionato lì mancò poco che svenne. Chiamò suo marito e insieme decisero di chiamare il dottor Buramon, che era specializzato in: casi senza ipotesi. Era molto ricco ed abitava a Kensington.  Il dottor Buramon era un vecchio signore coi capelli bianchi, gli occhiali quadrati e due baffetti anch’essi bianchi. Portava un camice bianco con una taschina da dove spuntavano un block-notes e un tappo di biro che lui portava sempre con se. Appena arrivato alla casa rimase sbalordito dal disordine ma fece finta di non notarlo.
Quando vide il bambino attaccato alla sfera lo staccò con la forza  e vide che i suoi occhi erano rosso sangue fissi sulla serratura e il corpo tremava tutto. Gli diede subito una medicina di nome: “Scindie  per casi disperati”.
Poi disse ai genitori: – Fra qualche ora tornerà come prima- questa frase rassicurò  madam Mistrò e il signor Wordigan, ma non li tranquillizzo del tutto.
Un  paio d’ore dopo come previsto Fabian si svegliò e si promise di non spiare più nel buco della serratura.
Scese e trovò il dottor Buramon che parlava coi suoi genitori, si nascose sotto la scala per ascoltare senza essere visto. Stavano parlando del fatto che in giro per la città girovagava un vagabondo; nessuno sapeva il suo nome si sapeva solo  che abitava a  Lambeth.  La mattina dopo Fabian uscì per dare un’occhiata alla sua nuova città. Stava passeggiando a Leicester Square quando si scontrò con una bambina – Ciao io sono Penny, Penny Lisley. E tu?-  chiese la bambina. – Io sono Fabian Wordigan, piacere di conoscerti Penny.- Penny Lisley era una bambina alta con dei  capelli corti biondi, due grandi occhi marroni e delle lentiggini marroncine. Lei era molto originale, si vestiva stravagante anche se i suoi  genitori erano molto ricchi. Penny era molto simpatica e chiese: – Oggi posso venire a casa tua?-  -Certo! Dai vieni, non abito molto lontano.-
Appena Penny arrivò davanti alla casa  per poco non urlò poi chiese:-Ehm tu….abiti qui?-
-Sì- rispose Fabian – La mia mamma l’ha messa a posto insieme a mio papà, ora e bella, oggi volevo vedere il fantasma. Ti va?-  Penny annuì e con un po’ di timore entrò con il suo nuovo amico nella casa.

Fabian entrò e disse:- Mamma ho una nuova amica- Penny e madame Maria si presentarono e andarono subito molto d’accordo, tutti insieme bevvero una cioccolata calda, senza papà perché era andato a Pentonville a cercar lavoro.
Penny e Fabian andarono  in soffitta a cercare il fantasma, quando salirono e non lo trovarono stavano per tornare indietro quando eccolo lì sbucare fuori! Era proprio trasparente, aveva un mantello e aveva due grossi baffi. Penny e Fabian urlarono e scapparono di sotto.
La mattina dopo Fabian si alzò di buon ora e andò a suonare a casa di Penny. Lei scese subito e insieme andarono a passeggiare a Trafalgar Square. Fabian raccontò che il fantasma era sparito ed aveva infestato un’altra casa. Penny batté le mani  felice.
Poi però videro il vagabondo, iniziarono a correre verso la casa di Penny ma lì c’erano troppe carrozze e non si riusciva a passare andarono allora verso la casa dei misteri entrarono chiusero il chiavistello e raccontarono tutto a madame Maria Mistrò che li fece sedere sul nuovo divano a bere una tazza di thè. Poi videro a parlare con il signor Wordigan  il dottor Buramon, ma in un angolo della cucina c’era il vagobondo legato e imbavagliato anche il signor Bartolomeo era legato alla seggiola chiamarono madame Mistrò che appena vide la scena svenne.
Il dottor Buramon fece una risata maligna e gli occhi gli uscirono fuori dalle orbite.
Poi si gettò al loro inseguimento, Penny e Fabian scapparono corsero dentro Hyde Park  si nascosero dietro un albero sperando che non li vedesse. Ad un  tratto arrivò una carrozza con uomini armati che presero il dottor Buramon e dissero:-Lui è un ricercato, è pazzo e andrà dritto in prigione- poi ringraziarono i bambini di averlo scovato e rientrarono nella carrozza.
Fabian e Penny tornarono a casa liberarono il signor Wordigan, risvegliarono madame Mistrò  e liberarono anche il vagabondo che si scoprì che si chiamava Umberto Daing, era una persona normale tutti lo chiamavano così perché viaggiava sempre e  rivolgeva la parola in modo brusco a chi gli chiedeva informazioni, poi tornò a casa sua dove c’era ad aspettarlo il suo cane.
La settimana dopo il signor Bartolomeo tornò a casa felice dicendo di aver trovato lavoro come cocchiere, Penny e Fabian diventarono molto amici e la città non considerò più ne la famiglia ne Umberto strani.
Il giorno dopo la regina li chiamò per ringraziarli di aver risolto il caso e gli regalò un servizio da thè. Tornando a casa Fabian disse:-Secondo me, incontreremo altri misteri in questi anni- -Hai ragione. Però noi naturalmente li risolveremo!- e tutti e due si misero a ridere.

 Isabel Sacchetti

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