Eva è nata in un piccolo villaggio norvegese. La madre muore di parto e il padre rimane terrorizzato alla vista della neonata: capelli biondo chiaro la ricoprono come una custodia morbida e le danno l’apparenza di un cucciolo di leone. Eva soffre di una rara sindrome: ipertricosi lanuginosa congenita, o irsutismo. Il padre, capostazione del paese, non riesce ad accettarla e la bambina cresce chiusa in casa, in una solitudine popolata di libri. Ma Eva rifiuta l’isolamento imposto e convince il padre a farle frequentare la scuola del villaggio. Gli altri bambini però vedono in lei solo una freak, e prendono le distanze; la Chiesa la fa sentire in colpa; i passanti la additano, i vicini la scherniscono e un uomo di spettacolo la vuole nel suo circo. Solo la scienza si interessa a lei, ma come una curiosità che deve essere messa in mostra e che umilia crudelmente la sua dignità. Nonostante tutti questi tormenti, la ragazza cresce incredibilmente forte. Prima con timidezza e poi sempre più sicura di sé, dimostra una grande voglia di vivere. Anche se è “strana”, tutto è “normale” in lei: pensa e sente come le altre ragazze, con in più una gran forza di volontà che le permetterà di farsi strada nel mondo.