È l’alba. Scarmigliati e irruviditi di salsedine, Smiccio e Zenzero si svegliano. Un’amicizia fraterna li lega. Oggi è il giorno del loro compleanno… mensile!
Solo un pretesto per scambiarsi dei regali, dal momento che entrambi avranno per sempre 14 anni: perché potrebbe sembrare Procida, o qualunque altro scoglio incastonato nel Mediterraneo, svenuto sotto il sole che non lascia scampo, ma questa di Smiccio e Zenzero è un’isola di sogno sospesa nel tempo di un’estate eterna. Per i due ha inizio così un’altra giornata da consumare tra passatempi intinti nell’innocente ferocia di ragazzini; una giornata ideale per sparare ai gabbiani, per insanguinarsi i piedi in corse tra sassi e sterpi, per fare un giro in barca fino alle statue dei Colossi che vegliano l’isola. Per scoprire, lontana, una macchia scura, qualcosa… qualcuno. Un Alto! Inseguirlo è un divertimento. Come raggiungerlo. E poi ucciderlo.
Benvenuti in questo viaggio in un mondo fantastico e oscuro, dove gli Alti non sono che gli adulti, quei pochi sopravvissuti all’orgiastica notte di violenza della Carnara; dove i sanguinosi Certami sono le sfide che risolvono le contese; dove i ragazzi possono diventare potenti Baroni e le ragazze belle e perfide Capere, signore dello Struscio serale e di amori brevi e fulgidi come fiammate. Questa è l’isola dei Liombruni,uno spazio incantato in cui i sentieri si snodano insieme alle intricate storie delle Sibille,opulente profetesse che predicono il futuro, e di quei semidèi chiamati Scalzi, spietati bambini senza ombelico e coi piedi di vetro – dunque mai nati e privi di radici – padroni di Ombre, Vento, Nuvole, Sabbia e di tutte le forze della natura.
Un sogno collettivo destinato a incrinarsi sotto il peso delle passioni più adulte che pian piano vi si insinuano: l’amore proibito di Smiccio per la capera Cecella, la bruciante gelosia di Zenzero, l’avidità dei Baroni, mentre si fanno e disfano alleanze, e inesorabile si prepara una nuova, ultima, devastante Carnara.