Buongiorno signora Witcher, le scrivo sperando che mi possa dare un consiglio visto che ha così tanta sensibilità verso i bambini. Sono una mamma attenta e giocosa ma mio figlio Giacomo proprio non mi ascolta. Ha 9 anni, va discretamente a scuola, ha un paio di amici davvero simpatici con i quali va a nuoto due volte la settimana e adora i suoi libri, in particolare Geno. Infatti ha letto più volte i tre libri che lei ha scritto.
Ma da settembre, quando ha ricominciato la scuola, si comporta in modo arrogante. Urla, mi insulta, litighiamo anche per piccole cose e a tavola mangia in fretta e poi si siede davanti al suo computer e non vuole essere disturbato. Da sempre c’è la regola di andare a dormire non oltre le 22 ma Giacomo adesso vuol stare al computer anche fino a mezzanotte. La questione è stata affrontata anche da mio marito ma senza alcun risultato. Una settimana fa gli abbiano sequestrato il computer, nel senso che ora si trova chiuso in armadio e le chiavi le ho io. Giacomo, come reazione, non mangia più con noi a tavola. Appena torna da scuola si chiude in camera e sta in silenzio. Abbiamo più volte cercato di parlare con lui in maniera pacata chiedendo se c’è qualche problema ma mio figlio alza le spalle e sbuffa senza rispondere. Mio marito se la prende anche con me perché dice che l’ho viziato troppo. Forse è vero ma non mi pare abbia più di quello che hanno i suoi coetanei.
Penso che Giacomo abbia un problema di cui non vuole parlare e temo che abbia conosciuto qualcuno attraverso internet. So che frequentava delle chat adatte ai ragazzini, però ho paura.
Cosa posso fare?
Daniela, mamma in ansia.
Gentile signora Daniela, in effetti ha ragione. Giacomo ha senza alcun dubbio qualche problema per comportarsi così. Certo, avergli tolto il computer non lo ha certo rasserenato ma, secondo me, avete fatto benissimo. Il dubbio che abbia incontrato qualcuno nelle chat è fondato. Non finirò mai di dire ai genitori che è necessario controllare la navigazione dei loro figli, internet è un grande oceano dove ci sono cose meravigliose, utili, allegre ma anche tanto fango, insidie pericolose e cattivi incontri. Usare i filtri di protezione per bambini forse non basta. Ma ciò che mi preme dire è un’altra cosa: se Giacomo stava molto tempo al computer significa che non aveva meglio da fare. Nel senso che il dialogo e la vostra vicinanza sono stati un po’ latenti. Non voglio certo puntare il dito, accade in quasi tutte le famiglie di pensare che tutto vada bene e che internet sia in realtà solo un mondo dove si gioca e basta. Direi che il dialogo e la fiducia sono da ripristinare al più presto. La chiarezza, l’affetto e la semplicità aiutano a oltrepassare anche montagne altissime. Spero che Giacomo voglia lasciarvi entrare nel suo mondo, spero che parli con sincerità. Se è accaduto qualcosa a causa di una chat o di un incontro in internet dovete stare vicini più che mai a vostro figlio. Magari si tratta di un episodio senza ripercussioni ma capire cosa sta pensando vostro figlio e soprattutto cosa lo ha reso così aggressivo è indispensabile. Provi a riaccendere il computer con lui a fianco, si faccia indicare quali giochi fa o quali social-network frequenta. Entri anche lei in quel mondo in punta di piedi e faccia capire a suo figlio che NULLA è più sicuro e più affettuoso di una parola dei genitori. Non servono regali, non servono litigate: serve chiarezza e fermezza. Le regole vanno rispettate così come vanno rispettati i piaceri del divertimento. Ma a 9 anni non si può navigare senza salvagente. E questo Giacomo lo capirà. Auguri e mi faccia sapere. Moony