Per la giornata mondiale del libro, ecco un’intervista che Radio Vaticana, nella giornalista Elisa Sartarelli, ha fatto a Roberta Rizzo – Presidente di Città dei Sogni.
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Celebrata ieri la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, evento patrocinato dall’Unesco per promuovere la lettura. La prima edizione si è tenuta nel 1996 e da allora ogni 23 aprile numerose manifestazioni si tengono a livello mondiale per rendere omaggio ai libri. Al microfono di Elisa Sartarelli, spiega l’importanza del leggere, la giornalista Roberta Rizzo, in arte Moony Witcher, autrice di numerosi romanzi per ragazzi: .
R. – Indubbiamente è molto importante. Leggere è vivere, è vivere tante avventure, conoscere, capire e divertirsi, soprattutto per i bambini e non solo per gli adulti, perché i bambini hanno bisogno di immaginare, di vivere e di capire in quale mondo vivono attraverso delle avventure che gli scrittori rendono vive nei loro libri.
D. – Lei è una scrittrice di libri per bambini che hanno avuto molto successo a livello italiano e internazionale. E’ dai bambini, quindi, che dovremmo partire per promuovere la lettura, anche se proprio nei più piccoli sembra diminuire questo interesse per i libri…
R. – Dai bambini bisogna partire sempre per tutto: per tutto ciò che riguarda la nostra società, il mondo che viviamo. La lettura per il bambino è fondamentale. Il libro è uno strumento normalmente cartaceo, ma non può diventare solo un momento di gioco, anche se il libro può essere un gioco. La lettura non deve essere imposta, ma deve essere una gratificazione e questo è un discorso pedagogico e educativo che nelle scuole deve passare. Ma non è soltanto la scuola, è la famiglia, perché se il bambino ha dei genitori che leggono, dei nonni che leggono, evidentemente apprezzerà anche lui la lettura. E poi c’è il mondo, il mondo esterno: bisognerebbe frequentare di più le librerie, le biblioteche. Quando i genitori, le mamme, i papà o i nonni portano i figli in libreria, è bene che li lascino scegliere.
D. – Possiamo quindi avvicinare i bambini alla lettura, magari attraverso gli e-book oppure attraverso le presentazioni: qual è il metodo migliore per far capire ai bambini quanto è importante leggere?
R. – Gli e-book sicuramente sono uno strumento agevole. Se parliamo di testi per bambini e se parliamo di bambini dai 6 ai 10 anni, l’e-book è problematico, nel senso che le immagini non hanno quell’impatto così importante rispetto a un testo cartaceo. Se parliamo, invece, di ragazzi dagli 11 anni fino ai 13-14 anni, quindi preadolescenti, l’e-book è sicuramente uno strumento a loro confacente. Per quanto riguarda le presentazioni, io sono un po’ scettica: ne ho fatte tante nella mia vita di scrittrice e devo dire che dopo un po’ – se non si ha un impatto emotivo ed empatico – è noioso: per i ragazzini soprattutto non è interessante molto la presentazione, se non prende lati che per loro siano importanti, siano fondamentali per la loro crescita. Ritengo, invece, che vi siano strumenti diversi e luoghi diversi dove promuovere i libri e sono, per esempio, le manifestazioni tipo i festival, ma non centrano spesso gli obiettivi sulla creatività e l’immaginario. Io sto organizzando, per il 2014, un grande festival dedicato, appunto, ai bambini: lo sto organizzando in una città del nord, che è Vigevano, e sarà un festival nazionale, dedicato a tutti i bambini, sulla creatività.
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va del sito Radio Vaticana