È nato nel 1974 in un piccolo paese tra Piemonte e Liguria, dove fa l’idraulico, tenendo nascosto il suo incredibile talento di narratore di storie. Ogni venerdì sera, da diciassette anni, un gruppo di amici si riunisce a casa sua, attratto dai suoi racconti, dagli intrecci e dalle epopee che immancabilmente scaturiscono dalla sua fantasia. È il creatore di Valdar, il continente in cui si svolge questo suo romanzo d’esordio, così come il gioco di ruolo che da esso ha tratto origine.Un mondo che, probabilmente, conosce più del mondo reale.
Mark Menozzi per quelli che ancora non ti conoscono come ti auto-presenti?
Mi presento come una persona normalissima, che lavora come tanti. Sono idraulico, e mi sono avvicinato alla scrittura con un certo “timore reverenziale”. Amo leggere molto, e il mio genere preferito è ovviamente il fantasy. Per il resto sono una persona semplice, e sinceramente anche piuttosto pigra.
E prendendo in prestito una citazione famosa?
Non può piovere per sempre.
Da poco è uscito in tutte le librerie per la casa editrice Fazi il tuo primo romanzo: THE KING. IL RE NERO. Inoltre i diritti del romanzo sono stati venduti in Germaia e Turchia, e opzionati in Spagna. Numerose le richieste per farne un gioco di ruolo internazionale.
Domanda a bruciapelo e forse un pò ovvia: come ti senti?
La verità? Sono un po’ frastornato, ma veramente felicissimo. Sarò banale, ma non mi aspettavo di poter scrivere un libro, e se ci sono riuscito devo ringraziare molte persone, ma più di ogni altro Pierdomenico Baccalario. Senza di lui non mi sarei mai imbarcato in questa impresa, e soprattutto avrei fallito.
Valdar, un mondo antico e popolato da popoli diversi. Come hai costruito questo mondo? Da quali desideri e suggestioni?
Da sempre sono un amante di mitologia e leggende antiche, e mio desiderio era costruire un qualcosa di unico e nuovo. Quando lessi il “Silmarillion” di Tolkien mi resi conto che era possibile creare un mondo nuovo, con miti, storie ed eroi frutto della mia fantasia. Fu così che iniziai a sviluppare Valdar, che poi ha continuato a progredire nel corso degli anni grazie al Gioco di Ruolo, mia grandissima passione.
In conclusione del romanzo ho trovato, e lo troveranno tutti i tuoi lettori, un glossario di Valdar. Quanto tempo hai impiegato per delineare ogni particolare?
Valdar è stato sviluppato nel corso di quasi venti anni. Tutto ciò che si vede nel Glossario fa parte di questo lungo lavoro.
Ti va di presentarci Manatasi?
Manatasi è un ragazzo che ha un grande Destino. Lui lo sente dentro di se, e per questo decide di partire per scoprire il Mondo, Valdar. E’ un principe, e un giorno erediterà il ruolo di Re della sua Tribù, ma questo non può bastare per Manatasi. Lui deve compiere grandi imprese, perché è nato per quello. In un certo senso lui è quello che ognuno di noi vorrebbe essere, perché non si ferma a quello che la vita dona, ma cerca di arrivare oltre.
Quali fra i personaggi che incalzano nella lettura, mai banali e descritti in maniera formidabile, ti sei maggiormente affezionato durante la stesura del romanzo. Escluso il protagonista. E perchè?
Maugis è il mio preferito. Lui è un Eroe, con la “e” maiuscola, simbolo e baluardo di valori come onore, amicizia, coraggio e fede, cose in cui io credo moltissimo.
Jagred e Sirasa sono poi due personaggi che mi divertivo molto a scrivere.
Che cosa rappresenta per te l’immaginazione?
L’immaginazione e ciò che da vita veramente ad una persona.
Come hai scoperto il potere magico della scrittura?
Come ho detto devo tutto a Pierdomenico. E’ lui che mi ha convinto a scrivere, perché conosceva Valdar e ci credeva. Inizialmente scrivere mi sembrava quasi irreale, ma poi ho scoperto che è la cosa più bella che ci sia.
Quali progetti stanno prendendo spazio nel prossimo futuro? Ti incontremo in giro per l’Italia per qualche presentazione?
A breve dovrei iniziare a girare per qualche presentazione, ma ad oggi non so ancora nulla di preciso.
Riguardo ai progetti futuri posso dire che sto lavorando ad un nuovo romanzo su Valdar, che proseguirà alcune cose lasciate aperte nel “Re Nero”.