Benvenuta. E’ un piacere averla qui con noi.Loredana Frescura per quelli che ancora non la conoscono cosa possiamo dire di lei?
Sono una persona che ha prima riconosciuto e poi inseguito una passione con determinazione, molto sacrificio e lavoro e che vive con semplicità con i suoi figli, un cane goloso (che riesce a fare gli occhi dolci a chiunque gli prometta cibo) e tiene la porta della sua casa ben aperta per gli amici, grande ricchezza di ogni vita.
Prendendo in prestito una citazione famosa?
“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti , ma perché nessuno sia più schiavo” Gianni Rodari
Parliamo del suo ultimo romanzo “Scrivimi solo parole d’amore”, un romanzo davvero emozionante, romantico e reale. Da quali suggestioni, idee, esperienze ha preso vita?
Ho pensato e sperimentato tante volte quanto sia facile avere paura delle diversità e quanto poco ci riconosciamo diversi noi rispetto ad altri. Se ci pensiamo un attimo non possiamo non sorridere di questo. Ognuno di noi è portatore di diversità e quindi sono contraria alle etichette…i diversamente abili…non capisco cosa significhi. Io sono diversamente abile in moltissime cose, ognuno di noi lo è. Ho cercato di raccontare attraverso Bianca e Vincenzo sia la storia di un popolo , i rom, sia la storia di due ragazzi che, giudicati “ diversi”, affrontano con dignità e forza , le difficoltà legate naturalmente alla crescita e quelle dovute al confronto con un mondo che spesso ha paura di mettersi in discussione.
I personaggi. E’ molto facile identificarsi con Bianca, con il suo desiderio talvolta di normalità , di vivere nell’amore e nella semplicità. Cosa ci può rivelare su di lei…qualche segreto?
Bianca è una creatura che ritengo meravigliosa, che è capace di prendersi cura degli altri, affamata d’affetto e d’amore; conosce il dolore dell’abbandono e dopo aver costruito barriere intorno a sé per non soffrire, è capace di smantellarle quando prende coscienza della propria identità di persona.
Ah sì…sa cucinare un’ottima ciambella alla vaniglia.
Su suo padre?
Romolo-attento. Bianca lo chiama così. Romolo è colui che per amore ha cambiato la sua vita. Il cambiamento può avvenire dentro e fuori di noi. Ci si può modificare, si può migliorare, si può dare alla propria vita nuovo impulso e nuova energia; si può capire quanto poco valga il denaro, il successo, se non guardiamo alla terra, al cielo, agli alberi. Il nostro essere migliore spesso è imprigionato in schemi che sono stati costruiti e che ci soffocano. Spesso la libertà consiste nel non possedere.
Romolo-attento, come me, è affascinato dai treni.
Secondo lei i ragazzi più giovani in che misura lottano per unificarsi alla massa e perchè? Cosa le consiglia?
I nostri giovani, i “miei” giovani, cioè i ragazzi che incontro, che mi leggono e quelli che ascoltano, hanno bisogno tutti di sentirsi parte di qualcosa per avere sicurezza e stabilità. Sta a noi adulti proporre un “ qualcosa” di positivo e di flessibile nel quale gli spazi siano sì definiti, ma non diventino prigioni. Invito i giovani a riflettere, a prendere l’abitudine al confronto, a guardare al di là dei messaggi che circondano la nostra vita, li invito a cercare di capire chi sono e seguire il filo della propria identità. Essere felici non è impossibile.
L’amore. Con quale parole è possibile raccontarlo ai più giovani?
L’amore. Un sapore che rende squisito un cibo. Un colore che rende unico un pezzo di cielo. Una nota che non può essere tolta in uno spartito. Una dolce malinconia che rende più bello pensare al domani. L’amore è progetto. E’ l’antitesi della solitudine e della morte. Ci fa riconoscere in qualcun altro più belli, più forti, più sicuri. L’amore mette al riparo dalla negatività. E’ ovvio che anch’esso ha numerose sfaccettature , ma in generale, amare rende capaci di cura verso noi stessi e gli altri. Amare e sentirsi amati costituisce il miglior motore, ecologico all’ennesima potenza, di ogni vita.
L’amore di Bianca e Vincenzo è una strada verso la maturità e verso la ricerca di stessi. Cosa ricorda della sua adolscenza. Alcuni suoi ricordi vivono nelle pagine dei suo romanzi?
La mia adolescenza…contraddizioni, paure, senso di inadeguatezza, amici, risate, pomeriggi e sere a parlare di tutto…la mia adolescenza come tante, con gli stessi ingredienti di quella dei giovani di oggi, contesti diversi è vero, ma stesse paure e stessi desideri. Per questo i ricordi che metto nelle pagine dei miei libri, sono riconoscibili anche dai ragazzi del 2010. Bianca e Vincenzo vivono un amore “diverso”, un amore che li porta a definirsi “ fratelli molto di più”. La ricerca di chi siamo diventa sempre essenziale per cercare di essere felici.
Quando ha scoperto il ruolo e la magia della scrittura?
Ho capito che scrivere poteva diventare un impegno costante perché passione da condividere, relativamente molto tardi, rispetto a molti che pubblicano libri da giovanissimi…quindici anni fa risultai finalista di un importante premio letterario; poi ci furono anni di “ silenzio” nei quali ho lavorato tantissimo e ho buttato il mio lavoro perché stavo cercando davvero chi ero e cosa potevo dare e ho imparato l’umiltà della scrittura. Scrivere e pubblicare è anche atto di coraggio e di responsabilità, per cui bisogna avere l’umiltà di accettare critiche e di rivedere il proprio lavoro. Mi ritengo molto attenta nella scrittura, anche se libera, proprio perché i miei libri sono letti da giovani in formazione. Coniugare libertà e responsabilità, non è facile, ma si può.
Che cosa rappresenta, nel quotidiano, la scrittura?
Quando sono impegnata nella stesura di un romanzo, scrivo quasi ogni giorno…quotidiano appuntamento con la storia di persone ( poi vengono definiti personaggi, ma per me sono persone) che agiscono, pensano, sognano, si ammalano, soffrono, gioiscono. La scrittura rappresenta per me uno spazio e un tempo con molte dimensioni. Einstein insegna. E mi definisco scrittrice da poco: un mese fa una studentessa della facoltà di Scienze delle Educazioni dell’Università di Firenze, si è laureata con una tesi dal titolo : “Loredana Frescura : un’autrice innovativa nel panorama della letteratura giovanile di oggi” . Lo avevo promesso ai miei amici, io che mi sono sempre definita autrice da quel giorno mi fregio dell’apposizione di scrittrice. Ho assistito alla discussione della tesi, che mi è stata anche regalata, e in una specie di stato di sogno, ho ascoltato parlare di me, della mia infanzia e formazione, del mio stile, dei miei libri. E’ stata un’esperienza unica per la carica emotiva e insieme a due mie amiche che mi accompagnavano, ci siamo ritrovate a piangere di meraviglia. Avrei voluto che mio padre avesse avuto ancora tempo in questo mondo, per vedere ed ascoltare quello che dicevano di me e magari sorridere con me.
Oltre ai suoi, quali libri si sente di consigliari ai nostri giovani amici lettori?
Ci sono libri senza tempo e senza spazio…per me sono stati amici e confidenti e mi hanno fatto sognare e pensare e diventare la persona che sono.. Penso al Piccolo Principe, a Siddharta, a Se questo è un uomo, a Pinocchio, a Viaggio al centro della terra, a I dolori del giovane Holden , a Candide, a Cyrano…potrei continuare l’elenco per altre cento pagine…
Grazie mille Loredana.
a presto.