Il romanzo di cui da un po’ sentivate parlare da oggi è finalmente acquistabile in libreria!
Scritto dalla nostra Moony Witcher con il suo vero nome, Roberta Rizzo, Rossa come l’amore perduto racconta la storia di Costanze Blanc, giovane di 16 anni dai lunghi capelli rossi e intensi occhi verdi…artista dei carillon e violinista di talento.
Editore: Giunti
Prezzo € 9.90
Pagine 145
Uscita 8 OTTOBRE 2014
Dai 13 anni in su
“Rossa come l’amore perduto” è una storia di sentimenti, di dolore e di speranza. Protagonista è Constanze Blanc, 16 anni, capelli rossi come il rame e occhi di giada. E’ bella, alta, formosa e con un talento innato: suona divinamente il violino come sua madre, Sara.
Constanze, detta Coco, e Sara vivono a Parigi. Coco, segue a comando ogni ordine dettato da sua madre, dalla quale ha preso il cognome non avendo mai saputo l’identità del padre. A pochi mesi dal suo diciassettesimo compleanno, vive il più grave dei lutti: la morte della giovane madre colpita da leucemia fulminante. Sara le lascia un diario, nel quale Coco scopre che la madre era stata adottata e ne ripercorre la vita adolescenziale trascorsa in Italia, a Pavia. Così, tra le pagine, “conosce” il primo, grande, unico amore di Sara: un giovane clarinettista pavese dai capelli rossi e i modi gentili. Constanze ora sa che suo padre è italiano, ma nel diario non c’è scritto il nome, solo il nomignolo, Drago, per via delle sigarette fumate senza sosta. Coco partirà per Pavia e grazie all’aiuto di un’amica di sua madre, si iscrive al conservatorio immergendosi in quella vita che, sedici anni prima, aveva visto sua madre felice, innamorata e avvolta dalle magiche note di Mozart. La ricerca dell’identità del padre correrà parallela alla presa di coscienza di cos’è l’amore. Un corsa furiosa ricca di tormenti, lacrime, sorrisi e primi baci.
Gli Estratti
“In quel momento Sara si alzò dalla panca, passò le mani tra i capelli fissando i due giovanotti: «Mia figlia è molto creativa. Certe doti sono innate».
Constanze chinò la testa e incartò il carillon che i due avevano scelto. Appena i clienti se ne furono andati si girò verso sua madre: «Doti innate… vuoi dire ereditate! Come il violino, come l’amore per la musica!».
«La musica… sì… la musica è tutto quello che meritavi di ereditare» rispose improvvisamente aspra la donna.
Coco ammutolì. Un’ombra di tristezza la attraversò e sentì, come in tante altre occasioni simili, il desiderio di cullarsi con il suono di uno dei suoi carillon.”
“Le movenze delle mani, il tentennare della testa e il ciuffo ribelle che danzava sulla fronte di David. Tutto sembrava così inverosimile. C’era pace in quella musica. C’era dolcezza. C’era quello di cui Constanze aveva bisogno.
Si alzò dal letto appena lui staccò le dita dai tasti. David rimase seduto a guardarla incantato dai suoi occhi verdi, illuminati dalla bellezza.
L’abbraccio fu interminabile. Fu come il volo di due gabbiani sul mare azzurro.
L’incontro dei volti, il contatto delle guance e poi delle labbra.”
“«Stia fermo! Me la so cavare da sola. Sono stata educata bene. Da mia madre e anche dai miei nonni. Non ho bisogno di un padre. Non ne ho mai avuto bisogno!»
Il ghiaccio stratificato da troppi anni si sciolse, diventando una marea di fuoco. Coco buttò fuori il rancore come lava di un vulcano.”
“D’istinto le venne da abbracciare il ragazzo ma lui si ritrasse: «Mi attacchi il raffreddore!».
Coco non rise più. Il rifiuto la offese. Ma David le afferrò le mani e infine la strinse a sé in un abbraccio caloroso. Sensuale. Le sussurrò nell’orecchio: «Sei speciale. Attaccami pure il raffreddore!».
Coco chiuse gli occhi. Sentì suonare tutti i violini del mondo. L’unico rumore pesante e profondo fu quello del battito del cuore. David aveva un odore buono. Fresco.”
“Constanze sentì quelle parole esploderle dentro con un boato silenzioso. Si sentì esclusa da un segreto custodito insieme a chissà quanti altri. Misteri soffocati da strati di nebbia densa che non permette di vedere nulla. Di sentire nulla. Di capire nulla. Quella nebbia pavese che aveva sentito descrivere dai nonni e da sua madre come un manto
protettivo che ferma il tempo lasciando il resto del mondo fuori.
Alzò lo sguardo verso il cielo di Parigi.”
IL BOOK CROSSING DIGITALE SI E’ CONCLUSO!